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La premier Giorgia Meloni fa saltare appuntamenti importanti nell’agenda di oggi. Non presiederà la riunione del Consiglio dei ministri che era stata convocata per oggi alle 11:30. E non sarà neanche in studio stasera a «Porta a Porta» per la puntata speciale di Bruno Vespa, che sarà rinviata da Rai1 a domani. Ufficialmente, la causa delle assenze di Giorgia Meloni è «un’indisposizione». Due settimane fa Meloni aveva dovuto rinunciare al vertice di Alicante per l’influenza presa alla Prima della Scala a Milano.
Lo scontro dopo lo scudo fiscale accantonato
È scontro intanto nella maggioranza, il giorno dopo la scelta di accantonare lo scudo fiscale per gli evasori, tenuto all’ultimo momento fuori dalla manovra. In particolare, tra le forze a sostegno del governo, va in scena uno scaricabarile sulle responsabilità. Il ministro dello Sviluppo economico Adolfo Urso indica in FI l’unica artefice dell’iniziativa, liquidando la vicenda: «È una richiesta di Forza Italia, una delle forze di maggioranza’».
Sisto: scudo nasce da studio promosso anche dal Mef
Una ricostruzione diversa la fornisce invece il berlusconiano Francesco Paolo Sisto – viceministro alla Giustizia – che attribuisce anche al ministero del Tesoro di Giancarlo Giorgetti e al suo viceministro Maurizio Leo (FdI) un ruolo nella vicenda: «La proposta sullo scudo – sostiene l’azzurro – nasce da uno studio interministeriale, promosso dal ministero dell’Economia e dal ministero della Giustizia. In una delle riunioni, a cui ho partecipato assieme al collega del Mef Maurizio Leo, è stata esaminata la possibile estinzione dei reati ’per comportamento riparatorio’: tu paghi il cento % di quel che devi pagare e a fine corsa, se hai pagato tutte le rate unitamente ad una sanzione ridotta, estingui i cosiddetti ’reati formali’, i piccoli reati’». E ancora: «Questo è stato il principio che i due ministeri insieme hanno valutato: non è affatto un condono».
Giorgetti, tempi lunghi? succede ogni volta
Prova a gettare acqua sul fuoco il ministro dell’Economia. «Ho visto tanta polemica» sulla tempistica dei lavori della commissione Bilancio della Camera «che sono terminati alle 6 stamattina, ma si è solo ripetuto rito che è tipico» di tutte le leggi di bilancio, ha detto Giancarlo Giorgetti.
Dl Rave, emendamento soppressivo non passa per 2 voti
Ma a conferma del clima di tensione nella maggioranza va registrato un incidente scampato per poco in commissione Giustizia alla Camera, dove è in corso l’esame del decreto rave. «In commissione Giustizia abbiamo appena avuto un rigurgito di garantismo del centrodestra. Per un soffio stava passando il mio emendamento soppressivo del reato di ’Rave’ – annuncia Devis Dori, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in commissione Giustizia della Camera – Per due soli voti non è stato soppresso questo nuovo reato»